lunedì 19 ottobre 2009

“Diamo voce al silenzio”

Torino, 19 Ottobre 2009

COMUNICATO STAMPA

“Diamo voce al silenzio”


“Diamo voce al silenzio” è l’iniziativa che il
Movimento Universitario Padano, con la partecipazione
dell’on. Elena Maccanti, segretario cittadino della Lega
Nord di Torino ed esponente della Commissione Cultura e
Istruzione della Camera dei Deputati, del segretario
provinciale torinese del Carroccio, l’on.Stefano Allasia,
del capogruppo della Lega Nord in Consiglio Comunale a
Torino, Mario Carossa, e del coordinatore nazionale del
Movimento dei Giovani Padani, Davide Cavallotto, ha
presentato questa mattina nel corso della conferenza stampa
svoltasi presso la Sala Matrimoni del Comune di Torino.
Si tratta di un’iniziativa che coinvolgerà tutto
l’ambiente universitario torinese e che ha l’obiettivo
di dare voce a quella maggioranza di studenti che non
protesta per le strade di Torino, ma che vive
quotidianamente l’Università.
Sarà consegnato, nell’arco di tre settimane, agli
iscritti dell'Università degli studi e del Politecnico un
questionario anonimo composto da nove domande sulla vita
d'ateneo: sulla qualità didattica e amministrativa, sulla
legislazione inerente l'università nel suo complesso,
dando la possibilità ad ogni studente di inserire una
breve opinione su come dovrebbe muoversi in futuro la
politica per l’istruzione.

“Con questa iniziativa – dichiara il responsabile
provinciale del Movimento universitario padano Alessandro
Sciretti – vogliamo provare a dar voce a tutti gli
universitari, poiché ad oggi si sta dando troppo spazio ad
una minoranza di persone, talvolta neppure studenti, che
protestano solo per ideologia e non per gli interessi di
tutti gli iscritti. Questo questionario vuole essere una
vera e propria espressione di democrazia dando parola a
tutti coloro che sentono la necessità di dire qualcosa”.
“Per la prima volta – ribadisce il coordinatore torinese
dei Giovani Padani, Fabrizio Ricca – un movimento
giovanile va a chiedere l’opinione degli studenti per
continuare questo processo di rinnovamento; solo ascoltando
i problemi dei giovani si può pensare di lavorare
concretamente per loro”.
“Questa iniziativa – spiega l’on. Elena Maccanti -
è certamente importante: fino ad ora si è parlato troppo
di università senza interpellare i reali fruitori; miriamo
a coinvolgere, non i Baroni o gli studenti schierati, ma i
giovani che hanno legittime aspettative dalla formazione
universitaria per il loro futuro e per la loro vita.
Mi farò carico dei risultati che emergeranno da questi
questionari portandoli in commissione Cultura e Istruzione
alla Camera e presentandoli al Ministro Gelmini.
Sono certa che gli studenti sapranno fornirci validi spunti
di riflessione per continuare a lavorare nell’ottica di
riformare e migliorare il mondo universitario, per tornare a
mettere al centro gli studenti, la qualità
dell’insegnamento e il merito”.
“Fino ad oggi abbiamo visto che gli studenti – aggiunge
l’on. Stefano Allasia – sono stati, purtroppo, solo
delle comparse all’interno dell’Università; il lavoro
del governo vuole riformare questo sistema affinché gli
studenti possano essere gli attori principali. Con le
proteste di questi giorni siamo molto lontani da questo: i
“delinquenti” che hanno manifestato, in modo vergognoso
venerdì scorso, non rappresentano la maggiorana dei
ragazzi che frequentano l’Università”. “Non è
certamente con atti simili a quelli visti venerdì –
incalza Mario Carossa - che si critica una riforma; gli
episodi visti non fanno altro che confermare ciò che
diciamo da tempo: chi protesta con la violenza in nome della
democrazia, di democratico non ha proprio nulla. In questo
clima l’iniziativa del Mup è ancora più importante:
ancora una volta saremo sul territorio per dare la
possibilità a tutti gli studenti di esercitare la
democrazia. L’Università deve tornare ad essere una
risorsa per la città di Torino e per il Piemonte; invece
delle solite chiacchiere demagogiche e delle prese di
posizione pre-elettorali (come quelle di questi giorni della
presidente Mercedes Bresso), dobbiamo lavorare per creare
una rete che coinvolga attivamente tutte le parti
interessate e prima di tutto quegli studenti seri che vedono
l’Università come trampolino di lancio”.
“Solo capendo le esigenze degli universitari – conclude
Davide Cavallotto – e dando le giuste informazioni agli
studenti, possiamo creare consapevolezza rispetto a quello
che sta avvenendo. Gli studenti, ad esempio, devono sapere
come vengono assegnate le Borse di Studio: ossia con un
concorso nazionale, ma con fondi regionali e che quindi i
soldi dei loro genitori spesso vanno ad altri studenti fuori
dalla Regione.
E’ ora quindi – chiosa Cavallotto – di ridare vita
alla macchina Piemonte che adesso è un po’ come se fosse
un paziente in coma vigile; con le giuste cure, e quindi con
politiche decisamente diverse da quelle attuate dalla
presidente Bresso, potrà presto risvegliarsi. Politiche
differenti che, ovviamente, coinvolgono anche il mondo
giovanile, per troppo tempo penalizzato”.

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