giovedì 2 ottobre 2008

Vergogna Italica

" (ANSA) - GENOVA, 2 OTT -Tutti riassunti gli 8 ferrovieri (5 a tempo indeterminato e 3 apprendisti) licenziati l'8 agosto a Genova per cessato rapporto di fiducia. Uno di loro era stato scoperto mentre timbrava i cartellini per tutti,dopo una prestazione straordinaria.Dopo una lunga trattativa la conciliazione,presenti le parti (la holding Braccialarghe per Trenitalia e Filt-Cgil) davanti al giudice del lavoro."

Che vergogna.
C'è ancora qualcuno che vede del buono in questo Paese.

Riassumendo: ad inizio Agosto 2008 si scopre che un gruppo di dipendenti di Trenitalia TRUFFAVA la società lasciando il posto di lavoro in anticipo e facendo timbrare tutti i cartellini ad un solo membro del gruppo.
Fino a questo punto si tratta solo di ordinaria mancanza di voglia di lavorare, e di truffa nei confronti dell'azienda, conclusasi con il licenziamento in tronco dei dipendenti.

Peccato però che fin da subito i sindacati abbiano preso le difese di questi NON-lavoratori e che a quanto si è appreso, dopo una serie di udienze presso il giudice del lavoro questi siano stati reintegrati: VERGOGNA!


Vergogna perchè ci sono tantissimi ragazzi (ma anche uomini più maturi), pronti a lavorare e a farsi il CULO per guadagnare onestamente un pò di soldi.


Vergogna perchè lo Stato Italiano è garantista nei confronti dei delinquenti ma non garantisce mai i diritti dei cittadini onesti.

Vergogna perchè i sindacati di questo Paese schifoso difendono coloro che vogliono guadagnare senza lavorare (ergo rubare) piuttosto che occuparsi di chi perde il lavoro nonostante gli sforzi a causa delle mancanze di qualcuno o del mercato.

Vergogna perchè nessuno si scandalizza del fatto che un gruppo di nullafacenti sia reintegrato in azienda per chissà quale motivazione di "tolleranza e pace comune".

Io provo vergogna e non voglio vivere in un paese così.

Italiani svegliatevi o tra un pò altro che crisi economica...

lunedì 9 giugno 2008

Ma che c'entra destra o sinistra..?

Ora voglio proprio che qualcuno me lo dica: cosa c'entrano destra o sinistra?
Di che parlo, ve lo starete chiedendo. Avete ragione, non ho contestualizzato. Parlo della sicurezza.
La sicurezza dei cittadini, la sicurezza di donne e uomini (l'avessi scritto al contrario mi sarebbe venuta in mente una strana presentatrice italiana..), la sicurezza di cittadini di ogni nazionalità.
Per capirci, quella che in Italia non esiste.
Quando camminate per strada, a mezzanotte, nel centro di Torino, e vi guardate intorno e dite: ma dove cazzo sono? Quando una donna, due donne, dieci donne non possono uscire di sera perchè qualcuno potrebbe stuprarle. Quando non andate a prendervi il gelato alle undici di sera, d'estate, perchè ci sono quei tipi loschi al bar, quelli che si picchiano con le bottiglie. Quando accadono tutte queste cose ditemi: che cosa c'entra il colore politico?
E' civiltà. Impedire tutto ciò è solo questione di civiltà.
Quando io dico che si dovrebbero espellere gli stranieri irregolari non lo dico perchè sono razzista, è solo che voglio poter vivere, e voglio che siano tutelate tutte quelle categorie che ora devono vivere nella paura perchè il LORO stato non è capace di difenderli.

Gli stranieri sono una risorsa non una minaccia. E' quasi vero.
Gli stranieri onesti sono una risorsa e non una minaccia. Ora è vero.

Noi dobbiamo difendere gli stranieri regolari, perchè se non li difendiamo allora si che siamo razzisti. L'80% degli stranieri (presenti in Italia) delinque; magari lo fa per vivere, per sopravvivere, però delinque. Se non difendiamo il 20 % (ed esagero) di onesti, rischiamo di gettare nella marmaglia criminale anche le persone oneste che nel nostro (vostro) paese sono venuti per crescere, per trovare un posto migliore.

E non ditemi che vìolo i diritti umani. La dichiarazione dei diritti dell'uomo, all'articolo terzo sancisce il diritto della sicurezza personale che ogni stato deve garantire ai cittadini:
Chi è che vìola i diritti umani..? Io o voi..?

Scusate:

Ma che c'entra destra o sinistra..?

E' questione di buon senso.